Quando ero libero dal corso di roccia andavo su al Pian della Azaria: per me quel luogo è sempre stato il più bello del mondo. I prati fioriti, il torrente ricco di trote e i camosci che avevano da poco partorito con i piccoli che scivolavano sulle chiazze di neve dei pendii. Poi c’era la maestrina…
Era un luogo bellissimo tanto è vero che quando mi trovavo prigioniero in Germania o nelle montagne dell’Albania o nella steppa russa per consolarmi e per cambiare dalla mia mente il paesaggio pensavo sempre al Pian dell’Azaria. Anche durante la ritirata di Russia nei momenti di maggior sconforto pensavo che lassù, in Val Soana, c’era il pian dell’Azaria che rappresentava per me un luogo della memoria, un vero paradiso terrestre.
Mario Rigoni Stern
Vieni a vedere
Quello per raggiungere Pian dell’Azaria è un percorso facile, adatto anche ai camminatori meno esperti e alle famiglie con bambini: appena 300 metri di dislivello positivo, per una passeggiata di due ore e mezza a partire da Campiglia Soana.
La cornice del bosco di latifoglie e conifere lascia spazio all’alpeggio e alla prateria alpina, un palcoscenico verde punteggiato dai colori di fiori e farfalle dove non è raro avvistare camosci al pascolo.
Nella natura vibrante e vitale di Pian dell’Azaria, dal 2012 sorge l’Oasi Mario Rigoni Stern, dedicata allo scrittore di Asiago che trascorse in Valle Soana un periodo sedimentato nella memoria con affetto e nostalgia, in occasione di un corso di roccia con gli alpini del battaglione Vestone. A ricordare lo scrittore, un pannello che racconta la storia di quei momenti felici prima della guerra e un’incisione originale su pietra dell’artista Gianfranco Schialvino, accanto a delle panchine e a un tronco scavato come uno scrigno per custodire i suoi libri.
Un piccolo angolo di memoria, sogno, contemplazione e pace: un’atmosfera difficile da descrivere, che si riporta con sé a valle una volta intrapresa la discesa.