Skip to main content

Pian Pison, dove l’acqua precipita nella cascata più alta della Valle Soana, è uno di quei luoghi in cui il paesaggio naturale si intreccia con il fascino del mistero. Un ambiente suggestivo, tra storia orale e immaginario popolare, dove ancora oggi si percepisce il confine sottile tra realtà e leggenda.

Un tempo, ogni estate, una donna anziana risaliva da sola a Piampison con la sua mucca e la sua capra. Era conosciuta da tutti come una guaritrice. Preparava tisane, unguenti, decotti con le erbe della montagna, tramandando un sapere profondo legato alla natura. Alcuni la ritenevano persino una masca, tanto era grande la sua conoscenza dei rimedi delle piante. In quell’angolo selvaggio della Valle crescono ancora oggi radici ed essenze che – si dice – solo lei conosceva davvero.

Prima di scomparire, affidò parte del suo sapere a poche persone. Mia nonna era una di loro. Ancora oggi, nella mia famiglia, raccogliamo quelle erbe e fiori per preparare rimedi naturali: tisane, pomate, infusi per i piccoli malanni di ogni giorno. Un sapere che vive, silenzioso, tra i gesti quotidiani.

La cascata di Pian Pison è visibile dal sentiero che parte dalla borgata Boschettiera e conduce all’alpeggio Gran Fumà (difficoltà E). In prossimità dell’alpeggio, si può deviare sul nuovo tracciato (difficoltà EE) che porta alla località Vellerei, da cui si raggiunge il salto d’acqua in tutta la sua imponenza.