Bin rüa, Benvenuto/a!
Stai entrando nel centro storico del paese “capitale” della Valle Soana, così come lo definì il Bertolotti nel suo “Passeggiate nel Canavese” nel 1868.
Non sarai solo/a… Ti accompagneremo noi, con i nostri volti e i nostri abiti. Vestiti tradizionali autentici e non inventati per folklore!
Lasciati sorprendere
Dalla particolarità della nostra cultura francoprovenzale alpina, il cui emblema più bello è qui rappresentato dai prodotti delle sapienti mani artigiane che hanno confezionato opere d’arte.
L’orgoglio delle nostre donne
Testimonianza viva della nostra identità e delle nostre radici, segno tangibile di un patrimonio non musealizzato ma vivo.
Fino ai primi anni 2000, l’abito tradizionale, veniva ancora indossato tutti i giorni dalle anziane valsoanine. Oggi viene sfoggiato con fierezza durante ogni occasione particolare e le tante feste religiose che si svolgono ogni anno in tutti i paesi e le borgate della Valle Soana.
Un tempo
L’abito indossato dalle donne della Valle Soana le rendeva subito riconoscibili quando scendevano in pianura per andare al mercato. Dettagli singolari, diversi da quelli delle altre valli vicine, piccoli particolari che ne raccontavano la provenienza e l’appartenenza ad un territorio ben preciso.
Donne dal carattere forte e deciso, abituate a fare lavori pesanti, dato che, per la maggior parte dell’anno restavano sole in montagna perchè gli uomini eran via a lavorare come ruga (ramai) o vetrai. Donne che, vestite con l’abito da lavoro, portavano il pesante fahton, il cesto carico di merce e sul capo, protetto solo dal paion, il cuscino di paglia, portavano carichi enormi di merce, legna, sabbia e tanto altro.
Lo cohtum
Come due erano i momenti della vita delle donne valsoanine, i pochi giorni di festa ed i tanti di lavoro, due sono gli abbinamenti a corredo del gonel, la gonna. Vi sono poi ancora conservati pochi rari esemplari di abiti da sposa.