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Un luogo sacro incastonato nella roccia, meta di pellegrinaggi e punto di ritrovo tra due valli, si affaccia sul territorio a 2000 metri di altezza. È il Santuario di San Besso: luogo del cuore per la Valle Fantastica, luogo del cuore FAI.

A 2019 metri sul livello del mare, ai piedi del Monte Fantono, si staglia l’impressionante complesso del Santuario di San Besso, protetto da un’ala di roccia. Un luogo di devozione antico, sorto ai piedi di una rupe che si ipotizza già teatro di culti precristiani. 

Il santuario venne completato nel 1669, ma la costruzione delle prime cappelle risale almeno al 1548. Seguirono importanti lavori di ampliamento e restauro fino a metà ‘800. Il Santuario presenta le caratteristiche tipiche dell’architettura alpina: copertura in lastre d’ardesia, protiro sulla facciata.  

La devozione a San Besso, comune anche a Cogne, è ancora molto sentita in Valle Soana: ogni 10 agosto e primo dicembre il tradizionale pellegrinaggio al Santuario attira fedeli da diversi angoli del territorio, e culmina in una giornata di festa. Da Campiglia Soana, la struttura è raggiungibile in circa un’ora e mezza di cammino. 

La figura del Santo, come tutte le storie della Valle Fantastica, si perde nella leggenda: taumaturgo, autore di miracoli, protettore dei soldati in guerra. Potrebbe essere stato un pastore, ucciso per invidia. O un martire catturato dai legionari del governatore romano. O il vescovo della città di Ivrea. O tutte queste cose o nessuna: le storie sulla sua vita camminano sui sentieri di montagna, intrecciandosi con le contìe locali in uno straordinario processo di contaminazione di immaginari.