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In un’ampia conca di abetaie e faggete sorge il centro principale della Valle Fantastica: il tranquillo paese di Ronco, incastonato tra le montagne e immerso nel verde. Il suo nome deriva dal latino runcus, che identifica un terreno prima incolto e poi dissodato. Una traccia dal passato che rimanda alle tradizioni agricole di montagna.

Le frazioni: Villanuova, Lilla, Bogera, Montelavecchia, Bosco, Boschietto, Boschettiera, Villaggio Betassa, Pinera, Grangia, Convento, Quandin, Puntagliera, Lasinetto, Pezzetto, Molino di Forzo, Tressi, Forzo, Cernisio, Scandosio

Gli abitanti
308
L'altitudine
956
Siamo qui:

45°29′59.05″N 7°32′48.68″E

La storia della Valle e del paese di Ronco si intreccia con la storia d’Italia nella figura del sindaco Giuseppe Fedele De Stefanis, che aderì alla carboneria e partecipò ai moti del 1821. Il mandato di arresto da parte della polizia sabauda lo costrinse alla clandestinità fino alla sua morte: la sua figura viene ancora ricordata in paese. 

Oggi Ronco Canavese è il centro principale della Valle, con servizi, diversi punti di interesse e attrattori culturali: perdendosi tra le stradine delle sue frazioni si incontrano pitture murali, meridiane, e persino rascard, antichi fienili in parte in legno e in parte in pietra.  

Il cuore della Valle Fantastica. 

Nel centro di Ronco, in via Alpetta, si trova l’ufficio turistico e Centro Visitatori locale del Parco Nazionale Gran Paradiso, Tradizioni e biodiversità in una Valle Fantastica: una tappa obbligata per ricevere informazioni sul territorio. 

In borgata Castellaro, invece, è possibile visitare l’Ecomuseo allestito all’interno di un’antica Fucina del Rame, testimonianza storica di un modo di lavorare che sfruttava al meglio le risorse del territorio, come legno, minerali e acqua. Oggi la struttura, presa in gestione dal Parco Nazionale Gran Paradiso in accordo col Comune, ospita anche laboratori didattici. 

Se passate da noi nel periodo invernale, a Pezzetto, nel Vallone di Forzo, dall’Immacolata all’Epifania ogni anno gli abitanti trasformano le strade in un’esposizione a cielo aperto di presepi. Per La Borgata dei Presepi vengono usati solo materiali naturali, tipici della tradizione montanara. Una caratteristica comune anche al sentiero culturale La Vi Viei, sempre nel Vallone di Forzo, e che ispira la filosofia dello splendido Jardin del Maret, in borgata Bosco. 

Moltissimi anche gli edifici storici e religiosi che vale la pena di scoprire, dalla Casaforte Gran Betun di Servino alla parrocchia di San Giusto. 

A Forzo, oltre a splendide palestre di roccia, si trova una riserva di pesca immersa nel verde, con area camper e area pic-nic – ideale per trascorrere una bella giornata in famiglia. 

Durante l’inverno Ronco è una destinazione apprezzatissima dagli appassionati di arrampicata sul ghiaccio e gite sci-alpinistiche, ma anche dagli amanti del trekking, in tutte le stagioni.  

In anni recenti è stato presentato, con il patrocinio del Comitato Glaciologico Italiano, il percorso Federico Sacco al Ciardoney, un’impegnativa escursione in cinque tappe che permette di osservare diversi ambienti glaciali e periglaciali.  

Qui a Ronco Canavese sopravvivono tradizioni sentite e antiche, come quelle legate alla festa del Santo Patrono: ogni anno le priore, due ragazze vestite nei costumi tipici della Valle, offrono fiori ai passanti e raccolgono offerte per la chiesa. Prima della processione, viene messa all’asta la possibilità di portare in spalla la statua del Santo, insieme ad altri oggetti offerti dai fedeli (l’incant): il ricavato viene devoluto alla parrocchia. 

La supà de coi (zuppa di pane e cavoli) è invece una ricetta tipica della festa di Tutti i Santi: la notte ne viene lasciata un po’ sul tavolo, insieme alle castagne, come gesto di memoria e affetto per i morti della famiglia che verranno a far visita alla casa. 

Molte delle feste che coinvolgono la nostra comunità vedono protagoniste due figure che rappresentano antichi mestieri della Valle: lo ruga e l’ahcapineri, cioè lo stagnino e la persona che confezionava gli ahcapin, le calzature tipiche. In particolare, questi due costumi tradizionali animano i momenti conviviali più allegri e giocosi, come il Carlevà della Valle Soana, il Carnevale della Valle.